Oggi quasi tutti noi conosciamo qualcuno che ha un tatuaggio, del resto i tatuaggi sono così diffusi che, secondo una recente ricerca, un giovane americano su tre ne ha almeno uno.

La causa della diffusione del tatuaggio è molto probabilmente legata all’influenza della moda, che accomuna dalle più spiccate celebrità alle persone comuni.

Ma cos’è un tatuaggio? Nell’enciclopedia Treccani, alla voce tatuaggio, troviamo questa definizione: “alterazione artificiale permanente dei tessuti cutanei, diffusa presso molte popolazioni, sia in connessione con le iniziazioni puberali sia a puro fine ornamentale”.  Sotto il punto di vista antropologico, l’origine del tatuaggio è molto più antica di ciò che pensiamo. Era già infatti presente nelle popolazioni preistoriche, sia come espressione di creatività sia per fini medici-protettivi, per esempio in culture come quella andamanese (India). Altre concezioni del tatuaggio le troviamo nella popolazione degli Yuin (Australia), dove il suo utilizzo si può ricollegare a una sorta di rito propiziatorio eseguito prima di un combattimento, e tra i Maori, il cui uso indica l’appartenenza ad un determinato clan.

Indipendentemente dal significato che si attribuisce al tatuaggio, è importante tener presente che, come diversi studi affermano, può portare a gravi rischi per la salute che possono nascere durante l’esecuzione del tatuaggio oppure nella fase successiva, durante la guarigione. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il tatuaggio è una procedura che, oltre a causare un breve sanguinamento, provoca anche una sensazione di dolore accentuato o meno in base al caso. La realizzazione del tatuaggio inoltre crea delle lesioni sulla pelle che possono portare a infezioni batteriche responsabili, in alcuni casi, di malattie cardiache e renali. In caso di strumenti non sterilizzati dopo ogni uso, si rischia anche di contrarre il tetano, l’epatite B e C o l’AIDS. Per di più i tatuaggi possono produrre reazioni allergiche, che si manifestano tramite eruzioni cutanee e prurito, il rigonfiamento o l’ispessimento del tessuto sottostante il tatuaggio, e delle possibili lesioni ai nervi

Angela Pellicari e Ilaria Vinco