Cosa s’intende per cambiamento climatico? Innanzitutto c’è da definire il significato di inquinamento: tutti gli ecosistemi che hanno subìto forme di alterazione profonda a causa dell’intervento dell’uomo hanno provocato inquinamento. 

Questo ha portato a un drammatico aumento delle temperature globali, a eventi meteorologici estremi e cambiamenti negli ecosistemi di tutto il mondo. Pensiamo all’inquinamento atmosferico e idrico: l’inquinamento prodotto dal carbone, la fonte energetica primaria, ha contaminato l’aria e l’acqua. L’aria è contaminata dai fumi delle industrie, dalle centrali termoelettriche, dagli impianti di riscaldamento delle case, dal traffico aereo e delle macchine; l’acqua è contaminata dagli scarichi delle attività delle industrie, che si riversano nei mari e nei fiumi danneggiando l’ecosistema marino e mettendo a rischio la nostra salute. 

L’inquinamento ha portato come conseguenza il surriscaldamento globale e l’aumento della temperatura media terrestre che, secondo l’Accordo di Parigi, si dovrebbe limitare al di sotto dei 2 °C e invece, oggi, la temperatura del pianeta sta subendo un aumento continuo, tanto che si prevede che entro la fine del secolo aumenterà tra gli 1,8° e 4°C. Questo fenomeno è dovuto all’incremento dei gas serra che innalzano la temperatura della Terra. 

Il 13 dicembre scorso si è conclusa la Conferenza delle Nazioni unite sul clima, Cop28, tenutasi a Dubai, negli Emirati Arabi.  A guidare le consultazioni c’era il sultano Ahmed Al Jaber.  Ma cos’ è la Cop 28? La Cop28 è la ventottesima conferenza dell’ONU sull’argomento delicato del cambiamento climatico. Hanno partecipato quasi 200 Paesi che hanno firmato il documento sulla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.  Ovviamente era presente anche una delegazione del governo italiano. Tutti gli Stati sono stati concordi sull’importanza di abbandonare i combustibili fossili per evitare gli effetti peggiori del cambiamento climatico e incrementare il più in fretta possibile le energie rinnovabili rafforzando così l’obiettivo degli 1.5 °C. L’accordo si chiama GLOBAL STOCKTAKE e punta sulla transizione in uscita dalle fonti fossili. Non ci sono buone notizie.  Se non correggiamo le nostre abitudini, entro il 2100, il riscaldamento globale arriverà a 3° C. 

Quali azioni potrebbero essere messe in atto per riuscire a contrastare il problema del cambiamento climatico? Ci viene in aiuto l’obiettivo 13 dell’Agenda 2030 che riguarda la lotta contro il cambiamento climatico, il contenimento di inquinamento dell’uomo entro il 2030 con l’adozione di misure urgenti per combattere il fenomeno. Ormai il 2030 è dietro l’angolo! E’ ancora possibile? Senza dubbio la lotta al cambiamento climatico richiede un’azione concreta da parte di tutti noi  a partire dall’ educazione e dalla sensibilizzazione al problema. Le nostre scelte quotidiane, infatti, possono contribuire a ridurre l’impatto ambientale della vita dell’uomo sulla Terra. E’ utile adottare semplici e sane abitudini sostenibili come preferire i mezzi di trasporto o la bicicletta negli spostamenti quotidiani per ridurre la presenza di CO2 nell’aria e polveri sottili, usare il riscaldamento o il condizionatore in modo consapevole, ridurre l’uso di elettrodomestici o lavatrici se non a pieno carico, spegnere le luci e gli apparecchi elettrici quando non servono, fare acquisti scegliendo prodotti che non sono confezionati in scatole di plastica preferendo i prodotti a Km0. 

Il cambiamento climatico è una minaccia globale che richiede un’azione globale. Solo lavorando insieme si può sperare di limitare gli effetti negativi del cambiamento climatico e tentare di salvare il nostro pianeta

Giulia Del Prete