“Una tomba per le lucciole” (Hotaru no haka) è un film d’animazione, di genere drammatico, prodotto in Giappone nel 1988. Diretto da Isao Takahata e tratto dal romanzo autobiografico di Nosaka Akiyuki, può essere considerato uno dei pochi, se non addirittura l’unico, film neorealista nella storia dei film d’animazione.
La vicenda narrata è straziante, ogni qual volta la si guarda riesce sempre a strappare delle lacrime. Ci troviamo nel Giappone del 1945, più precisamente nella città di Kobe, che affronta gli ultimi giorni della guerra più sanguinosa e atroce che il paese nipponico abbia dovuto affrontare nella sua storia: la seconda guerra mondiale. I protagonisti della vicenda sono due giovani, Seita e Setsuko, rispettivamente fratello e sorella, i quali, avendo perso la madre e il padre, devono affrontare da soli gli orrori della guerra.
La pellicola giapponese può essere considerata una testimonianza storica che permette di far comprendere gli abomini che gli eventi bellici possono provocare. Il regista nipponico Isao Takahata è stato in grado di raccontare la vicenda drammatica di due bambini in maniera esemplare, riuscendo a mostrare al grande pubblico la mostruosità della guerra. “Una tomba per le lucciole” è semplicemente quindi, per quanto mi riguarda, un capolavoro unico nel suo genere.
Alessandro Pellegrino