Al giorno d’oggi la musica rappresenta una parte fondamentale di tutti noi e della nostra cultura. Con la possibilità di ascoltarla in streaming e i concerti è sempre presente nella nostra vita. Ma quando è nata la musica?  

La sua origine risale a epoche molto lontane dalla nostra, infatti è proprio nella preistoria che questa arte fa la sua comparsa. Le prime forme musicali probabilmente dovevano essere molto rudimentali, eseguite con strumenti a percussione o flauti realizzati con ossa di animali.  

Flauto in osso di età paleolitica
Crediti José-Manuel Benito Álvarez, CC BY-SA 2.5, Wikimedia Commons

Venendo all’antica Grecia, inizialmente la musica veniva praticata da aedi e rapsodi per raccontare vicende di eroi e miti, con l’accompagnamento di strumenti musicali come la lira e la cetra. Poi, come si può notare dalle rappresentazioni su vasi e pareti, in occasioni diverse si utilizzavano strumenti a fiato come il doppio aulos

Dalla musica greca derivò quella romana, che ne fece propria la notazione musicale e la teoria. Rispetto alla musica greca, però, la musica dei romani fu indubbiamente più vivace: veniva eseguita con la massiccia presenza di strumenti a fiato come la tuba e numerosi (e rumorosi) strumenti a percussione.  Nell’antica Roma la musica iniziò a prendere sempre più spazio all’interno di vari contesti come quello militare, l’intrattenimento teatrale, le pratiche religiose e le occasioni pubbliche e civili. Ad oggi, data la mancanza di ritrovamenti di componimenti musicali, non sappiamo però se siano esistiti compositori romani di opere musicali. 

Ilaria Vinco e Angela Pellicari