Di sicuro non vi sarete dimenticati i lunghi pomeriggi passati a ripetere costantemente la poesia di qualche grande autore, fino a reputarla noiosa. Ebbene quella fase, chi più e chi meno, l’hanno vissuta tanti studenti.
Col tempo però le cose cambiano, si cresce e in un modo o nell’altro quelle stesse poesie, che un tempo sembravano solo compiti da fare, iniziano a parlare. Potrebbe capitare di rileggerle per caso o per curiosità in futuro e in quel momento si sente e si riconosce il genio creativo di tanti grandi autori. Si comprende soprattutto quanto siano profonde e universali le loro liriche. Certo, hanno un linguaggio e una struttura complessa, ma contengono passioni, pensieri e riflessioni da cui non si può non rimanere colpiti. Fiumi di emozioni e parole che possono essere interpretate e percepite diversamente da ognuno di noi, in base a ciò che più si sente e si vive in un certo periodo.
Negli anni, assieme ai vari cambiamenti che hanno interessato la nostra società, anche la poesia è mutata e si è trasformata. Con l’introduzione dei social media si è avuto accesso ad un mondo virtuale fatto di immagini, pensieri, video, like, followers e canoni di perfezione. Tra i vari contenuti è comparsa sui social (in particolare su Instagram) anche una nuova forma di poesia, detta Instapoetry. Si tratta di un componimento breve e diretto, pensato appositamente per essere condiviso sul web e letto facilmente e rapidamente dagli utenti. Questo tipo di poesia è caratterizzato dall’attenzione all’aspetto grafico, attraverso l’utilizzo di un particolare font , le immagini e le illustrazioni che l’accompagnano.
Uno degli elementi che attira maggiormente all’Instapoetry è quello dell’anonimato o dello pseudonimo. Si tratta di una generazione di “poeti in incognito“, che si sentono più liberi di esprimersi con l’anonimato in quanto sanno di non doversi esporre ed essere giudicati personalmente. Dopotutto in un mondo frenetico si ha anche bisogno di una maggiore immediatezza. La mancanza di tempo porta ad un forte bisogno di semplicità, che è soddisfatta dalle frasi brevi di questo stile che colpiscono in modo diretto.

Se è vero che si previlegia l’impatto visivo immediato con questo tipo di poesia, di sicuro si perde la complessità e la profondità delle tematiche che caratterizza i componimenti tradizionali. Nel periodo in cui viviamo è importante spronare i giovani a scrivere senza avere paura del giudizio altrui. Questo punto è fondamentale, perché l’anonimato impedisce ai giovani di mettersi veramente in gioco.
Bisogna continuare a provare senza scoraggiarsi e cercare di arrivare più nel profondo per dare vita alla poesia vera, ricca di sentimenti ed emozioni. Certo è vero che questo lavoro richiede complessità e lentezza, ma questi aspetti sono fondamentali per consentire un’attenta analisi di ciò che accade dentro e fuori di noi.
Anche se non se ne sente molto parlare, oggi ci sono diverse opportunità per far emergere la creatività e il talento dei giovani autori. Un esempio può essere il “Poetry Slam”. Nato negli anni ’80, è una competizione poetica dal vivo in cui i poeti leggono o recitano i propri testi davanti a un pubblico. Non si tiene conto solamente della lettura della poesia, ma anche dell’energia, l’interpretazione, la voce e la presenza scenica. Si può dunque definire un mix tra poesia, teatro e a volte anche musica o comicità.
Inoltre per gli studenti che vogliono far conoscere i loro testi ci sono diversi concorsi letterari, come “La voce giovane della poesia”, che si svolge annualmente all’interno del nostro liceo e vede la partecipazione di studenti anche di altri istituti di Verona.
È dunque importante che i giovani d’oggi non solo continuino a provare interesse per la letteratura, che ricompensa lo sforzo di studiarla con la grande profondità dei temi che contiene, ma imparino a trovare il desiderio e il modo di diventare loro stessi poeti.
Francesca Braga