Negli ultimi anni molti esperti hanno evidenziato come tra i giovani si stia diffondendo un malessere psicologico e sociale. Secondo recenti dati di ISTAT e Censis, la situazione è critica: 1 adolescente su 2 mostra segni di disagio giovanile, mentre tra i 18 e i 25 anni quasi il 50% dei ragazzi affronta ansia e depressione.
Nonostante alcune difficoltà nel periodo dell’adolescenza possano verificarsi, le ricerche sulla salute mentale dei giovani mostrano risultati sempre più negativi. I fattori che determinano questo fenomeno sono molteplici, uno di essi potrebbe essere la scarsa coesione nella nostra società.
Senza dubbio l’isolamento dalla società è sempre stato uno dei fattori che contribuiscono di più a questo disagio. Per citare un esempio preso dalla letteratura, Johann Wolfgang von Goethe, nel suo romanzo “I dolori del giovane Werther”, si concentra proprio su questo aspetto: il protagonista soffre, oltre che per amore, anche per la distanza che percepisce tra l’io e il mondo. Egli non si sente parte di qualcosa di più grande e non trova il suo posto nella società, come del resto accade in altre opere del Romanticismo.
Ci si potrebbe dunque chiedere se la difficoltà ad inserirsi nella società sia davvero attuale o se sia semplicemente una fase da attraversare inevitabilmente nel passaggio dall’età giovanile a quella adulta. Un recente studio pubblicato su “Scientific Reports” dal gruppo di ricerca “Mutamenti sociali, valutazione e metodi” (MUSA) del CNR di Roma, in collaborazione con l’ISTAT, ha portato alla luce questo problema. I dati parlano chiaro: nel corso di tre anni, la percentuale di adolescenti che si sentono isolati è passata dal 15% al 39,4%. Ciò significa che quasi due ragazzi su cinque si trovano in una situazione di forte isolamento sociale.
Questi dati potrebbero dunque evidenziare come questa difficoltà ad inserirsi nella società sia causa e al tempo stesso conseguenza di altre problematiche, come ansia e depressione e come essa sia stata accentuata anche dai cambiamenti della società. Negli ultimi anni infatti ha iniziato a prevalere la dimensione individuale, a scapito di quella sociale. Sempre meno frequentate sono le associazioni giovanili o religiose che favoriscono la conoscenza e le relazioni tra ragazzi.
E’ necessario promuovere maggiormente momenti di incontro tra ragazzi in ambiti formativi, che permettano a tutti di sentirsi accettati, di condividere valori e, nello stesso tempo, di socializzare.
Vittoria Recchia