In alcuni articoli Marcello Veneziani considera la società contemporanea come un mondo pieno di ignoranza, accidia e governato dall’indifferenza. Ma è proprio così? Viviamo davvero in un mondo alla rovescia?
La società è in continua evoluzione. Basta osservare come l’intelligenza artificiale si stia diffondendo in qualsiasi ambito, come quello medico (ormai le operazioni chirurgiche possono essere svolte non più dall’uomo, ma da una macchina) o quello scolastico (gli studenti la utilizzano sempre di più per scrivere temi, riassunti o risolvere espressioni matematiche).
Si potrebbero fare un milione di altri esempi, ma il punto è sempre lo stesso: non abbiamo né la voglia né il tempo di faticare.
Come disse Max Weber, sociologo che studiò i cambiamenti tra le società preindustriali e industriali, quando una società si evolve cambiano anche i rapporti tra i suoi membri. Purtroppo, la nostra società – come sostiene Veneziani – ha completamente perso ogni tipo di valore, come quello dell’educazione o della religione. Infatti, assistiamo al fenomeno della secolarizzazione, e il tasso di ateismo nel mondo, negli ultimi anni, è cresciuto. Anche se può non sembrare, questo dato influisce profondamente sul modo in cui ci relazioniamo con gli altri.
Un altro fenomeno che ha aumentato le distanze è la globalizzazione. Il sociologo Bauman ha evidenziato come, con l’avanzare della tecnologia, i rapporti umani siano diventati più fragili e sempre più focalizzati su consumismo e finanza, dimenticando l’importanza dell’individualità.
La società è piena di rabbia, conflitti e apparenze, e ciò non fa che aumentare il caos e la dispersione. I ragazzi hanno bisogno di un punto di riferimento, di qualcuno che insegni loro il rispetto per gli altri, perché senza rispetto nessun tipo di relazione può funzionare.
Un altro aspetto evidenziato dall’autore è il ruolo della scuola: secondo lui, inserire nuove materie potrebbe aiutare a recuperare un senso di ordine e rigore, ormai perduto. Non sono del tutto d’accordo, perché non è, ad esempio, la reintroduzione del latino alle medie che sviluppa il senso critico o forse sì, ma dipende da come viene insegnato.
La società attuale ha bisogno di persone che conoscano le lingue e che sappiano utilizzare il web e le nuove tecnologie. Ma non è la scuola a “sbagliare”: essa è il riflesso della società di oggi. La verità è che la società è in crisi, e anche i ragazzi lo percepiscono: tutto ciò influisce sul loro rapporto con la scuola.
Senza punti di riferimento solidi, è molto difficile cambiare le cose.
Elisabeth Ebert