In questo articolo voglio esplorare un tema che mi incuriosisce molto: l’Intelligenza Artificiale (AI) e il suo impatto sulla scuola. Sembrava una cosa lontana, ma in realtà è come un’onda che sta arrivando e ci riguarda tutti.

Ogni volta che parlo con i miei amici salta fuori l’AI: chi la usa per fare riassunti, chi per creare immagini pazzesche e chi ha paura che ci rubi il lavoro. Quindi, ho deciso di indagare: questa AI può davvero essere una specie di superpotere segreto per noi studenti, o nasconde qualche trappola?

L’idea di macchine che pensano come noi non è nata ieri. Già negli anni ’50, scienziati e ricercatori fantasticavano su computer capaci di risolvere problemi complessi, un po’ come se sognassero una calcolatrice che potesse fare anche i temi. Per molto tempo, però, l’AI è rimasta confinata nei laboratori universitari, accessibile solo a esperti del settore – era come avere un’auto sportiva chiusa in garage, bellissima ma inutilizzabile nella vita quotidiana. La vera svolta è arrivata solo recentemente, soprattutto con il lancio di ChatGPT nel 2022. Prima, per cercare delle informazioni, dovevamo digitare diverse parole chiave su un motore di ricerca e sperare di trovare qualcosa di utile, adesso possiamo fare una domanda direttamente all’intelligenza artificiale e ricevere informazioni.

Più precisamente le opportunità che l’AI offre a noi studenti possono essere:

1. Tutor personale sempre disponibile

Vi capita mai di bloccarvi su un argomento? Invece di impazzire cercando spiegazioni sui siti web, possiamo chiedere aiuto direttamente all’AI. È come avere un prof privato sempre disponibile, pronto a spiegarci le cose in cento modi diversi, finché non capiamo. Possiamo anche chiedere all’AI di spiegarci un periodo storico come se fossimo cronisti dell’epoca, o di farci un riassunto.

2. Ricerca al livello “Sherlock Holmes”

Quando la prof ci assegna una ricerca, l’AI può diventare il nostro Watson, aiutandoci a setacciare montagne di dati in un attimo e a trovare solo le informazioni più rilevanti. È come avere un segretario di ricerca superveloce che filtra i contenuti e ci consegna quelli utili. Possiamo chiedergli di confrontare diverse fonti, trovare gli argomenti chiave di un testo o creare una bibliografia in un attimo.

3. Sblocco creativo immediato

Capita a molti di fissare il foglio bianco per ore, senza sapere come iniziare un tema o un progetto. L’AI può essere la nostra musa ispiratrice digitale, dandoci una spinta con il brainstorming e suggerendoci idee originali per testi, immagini o persino musica. È come avere un intero team creativo a nostra disposizione.

4. Studio interattivo e dinamico

Alcune piattaforme AI ci permettono di interagire con i materiali di studio in modo attivo: possiamo fare domande mentre leggiamo un testo digitale o guardiamo un video didattico, e l’AI ci dà un feedback immediato. Inoltre l’AI può aiutarci a decifrare concetti complessi, traducendoli in un linguaggio più semplice con esempi pratici che ci fanno capire al volo.

5. Allenamento intensivo pre-verifica

L’AI può aiutarci a preparare le verifiche generando quiz personalizzati sui contenuti che dobbiamo studiare, aiutandoci a capire quali sono i nostri punti deboli e dandoci feedback dettagliati.

Se l’AI continua a evolversi a questa velocità, ecco come potrebbe essere la scuola del futuro:

1. Apprendimento su misura

Potremmo avere sistemi AI che conoscono perfettamente il nostro modo di imparare, i nostri interessi e le nostre difficoltà, offrendoci un percorso di studi completamente personalizzato.

2. Assistenti Virtuali Super Intelligenti

Potremmo avere assistenti AI che ci aiutano a organizzare lo studio, trovare al volo le risorse necessarie e rispondere istantaneamente alle nostre domande.

3. Apprendimento immersivo

L’AI potrebbe rendere le simulazioni e le esperienze di realtà virtuale ancora più realistiche, trasformando lo studio in un’avventura interattiva, come esplorare il corpo umano dall’interno o viaggiare nell’antica Roma.

4. Supporto inclusivo

L’AI potrebbe sviluppare strumenti ancora più efficaci per aiutare studenti con difficoltà di apprendimento, rendendo la scuola un ambiente ancora più inclusivo.

Come in ogni film di supereroi, ci sono sempre dei rischi da cui guardarsi:

1. La Tentazione della Pigrizia Mentale

Se ci affidiamo ciecamente all’AI per fare i compiti senza metterci la nostra testa, rischiamo di non imparare davvero. È come usare sempre il navigatore e poi non saper più orientarsi con una mappa!

2. Informazioni Non Sempre Affidabili

L’AI non è infallibile e a volte può dare risposte sbagliate o inventare cose che non esistono. Dobbiamo sempre verificare le informazioni che ci fornisce.

3. Diminuzione delle Relazioni Umane

La scuola non è solo imparare nozioni, ma anche interagire con professori e compagni. Un uso eccessivo dell’AI potrebbe farci perdere queste importanti relazioni umane.

4. Incertezze per il Futuro Lavorativo

Alcuni esperti si chiedono se la diffusione dell’AI possa sostituire molti lavori in futuro, creando incertezza per le nostre prospettive professionali.

Conclusione: AI Sì, Ma con la Nostra Testa!

Secondo me, l’AI può essere davvero un alleato per noi studenti, un po’ come avere un compagno di squadra superintelligente che ci aiuta a raggiungere i nostri obiettivi. Però, dobbiamo imparare a usarla con intelligenza (quella vera, la nostra!). Il modo migliore è vederla come un supporto per approfondire lo studio e stimolare la nostra creatività, ma senza mai spegnere il nostro cervello e la nostra capacità di pensiero critico.

Dobbiamo essere curiosi di scoprire tutte le potenzialità dell’AI, ma anche essere consapevoli dei suoi limiti e dei possibili rischi. Forse, invece di parlare solo di “intelligenza artificiale”, dovremmo iniziare a pensare a una “intelligenza aumentata”, dove la tecnologia potenzia le nostre capacità cognitive, ma non le sostituisce.

L’AI può rendere la scuola più interessante, efficace e inclusiva, ma la vera intelligenza, quella che ci permette di capire il mondo, di fare scelte etiche e di costruire il nostro futuro, rimane sempre e solo la nostra.

Sara Riitano